La giustizia penale internazionale by Salvatore Zappal;

autore:Salvatore, Zappal; [Zappalà, Salvatore ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Diritto, Farsi un'idea
ISBN: 9788815363381
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2020-08-15T00:00:00+00:00

Esperimenti di giustizia penale internazionale

Dopo la creazione dei Tribunali internazionali ad hoc, e anche per ovviare ad alcuni dei difetti di quei sistemi (alti costi, distanza dalle popolazioni interessate), a partire dal 2001-2002 sono state immaginate ipotesi alternative. Si tratta di iniziative che hanno tentato di conciliare l’intervento della comunità internazionale con l’esigenza di avvicinare lo svolgimento dei processi per crimini internazionali alle popolazioni più direttamente toccate da tali crimini e/o di coinvolgere nello sforzo la giustizia nazionale. Sono state così istituite la Corte speciale per la Sierra Leone (che ha ultimato le sue attività ed è sostituita anch’essa, per gestire le pendenze, da un Meccanismo residuale analogo, sia pure in scala molto ridotta, a quello previsto per i Tribunali ad hoc) e le sezioni specializzate per i crimini internazionali istituite in seno alle amministrazioni delle Nazioni Unite in Kosovo (Unmik) e a Timor Est (Untaet). Questi tribunali sono stati competenti rispettivamente sui crimini commessi durante la guerra civile in Sierra Leone, sui crimini connessi al conflitto a Timor Est e su quelli collegati agli scontri etnici in Kosovo. Con riferimento a ques’ultimo, l’organo originariamente innestato nell’amministrazione Onu del Kosovo (Unmik) è stato poi sostituito, dal 2011, da una nuova entità: le Camere e la Procura specializzate, che sono state create sulla base di un emendamento alla Costituzione del Kosovo, hanno sede all’Aia, e dovranno occuparsi sia delle accuse emerse a seguito del rapporto del Consiglio d’Europa del 2011 su trattamenti inumani e traffico internazionale di organi (il c.d. Rapporto Marty), sia dei crimini di guerra e contro l’umanità occorsi tra il 1° gennaio 1998 e il 31 dicembre 2000 nel territorio del Kosovo. I giudici, il procuratore e lo staff di queste Camere specializzate sono di origine internazionale, pur rimanendo le stesse inserite nella struttura giudiziaria del Kosovo. Inoltre, frammezzo a grandissime difficoltà politiche, sono state rese operative le Camere straordinarie nelle corti della Cambogia, che hanno giudicato e condannato alcuni dei massimi responsabili (ormai anziani) dei crimini di genocidio commessi in quel paese dal regime dei Khmer rossi dalla metà degli anni ’70. Tuttavia, il governo e il Parlamento cambogiano – pur essendosi piegati alle pressioni internazionali – non sono mai stati pienamente convinti dell’utilità dell’esercizio, tant’è che hanno alternato fasi di intensa cooperazione con l’Onu al fine di rendere operativi questi organi giurisdizionali, a fasi di stallo.

Malgrado notevoli differenze, questi organi hanno in comune alcune caratteristiche di fondo che possono farli vedere come un fenomeno unitario. Anzitutto, hanno in genere composizione mista: comportano, infatti, la partecipazione a un medesimo collegio giudicante sia di giudici internazionali sia di giudici nazionali oppure sono innestati nella struttura giudiziaria nazionale, o ancora il personale è di origine mista (nazionale e internazionale). In secondo luogo, essi svolgono spesso le loro attività giudiziarie nel territorio in cui sono stati commessi i crimini, sotto lo sguardo vigile delle comunità locali. Inoltre, hanno giurisdizione sia su crimini propriamente internazionali (infrazioni di norme internazionali), sia su violazioni di norme interne degli Stati per i quali sono stati istituiti.

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